Sul perché io detesti tanto il calcio

Io odio il calcio. E oggi vi spiegherò il perché.

Partiamo dal fatto certo e conosciuto a tutti che siamo in un periodo di crisi economica: non c’è lavoro, le persone faticano a trovare lavoro o a tenersi quello che già hanno, alcuni fanno addirittura fatica ad arrivare a fine mese.
Ora passiamo al fatto che, nella vita, tutti fanno un lavoro per guadagnare dei soldi: c’è chi fa l’operaio, chi fa l’impiegato e così via. Una vita all’insegna della varietà, ma alla fine (a parte pochi casi), tutti lavorano per portare a casa i dindini.

La questione principale è, da sempre, quanti soldi si guadagnano. C’è chi ne guadagna molti e meritatamente, chi ne guadagna pochi ma immeritatamente, e tutte le varie combinazioni.
Ormai cinque anni fa ho deciso di smettere di seguire il calcio: smetto di ascoltare (o cambio canale) qualsiasi cosa sia inerente il calcio. Perché?

Per un semplice motivo: la quantità immeritata di soldi che i calciatori percepiscono (ultimamente alla radio ho sentito la notizia degli stipendi miliardari dei calciatori). Ad esempio: un famoso calciatore guadagna 13 milioni di euro all’anno (senza contare i guadagni da premi e sponsor).

Perché dico immeritati?

  • Conosco persone che percepiscono uno stipendio molto più alto di quello della media (ma non comparabile sicuramente a quello dei calciatori). Eppure queste persone si meritano tutti i soldi che guadagnano! Perché? Lavorano 26 ore al giorno, si sono distinti nel proprio lavoro per capacità, studi ed esperienza e ora sono arrivati dove sono. E i calciatori invece? Non ho statistiche alla mano, ma non credo proprio che molti di loro non abbiano studiato come noi; non credo neanche che molti di loro sappia cosa significa lavorare (visto che fanno allenamenti giornalieri, la domenica giocano 2-3 ore per la partita, magari una partita infrasettimanale) e il resto del tempo sono in locali a spendere i loro soldi, magari con veline al seguito (cfr. le riviste scandalistiche).
  • Il Presidente della Repubblica Italiana ha premiato i calciatori che hanno vinto la coppa del mondo con un’onoreficenza… Quale sarebbe il titolo di merito? Avere tirato una palla dentro una porta? I calciatori sono equiparabili a degli eroi nazionali?
  • La quantità di soldi che percepiscono costituisce una specie di indennizzo perché ogni volta che giocano rischiano la vita? Assolutamente NO! Infatti non rischiano la vita come i piloti di Formula1 e MotoGP. Sono d’accordo a strapagare campioni come Michael Schumacher e Valentino Rossi: oltre a rischiare la propria vita ogni volta che salgono in macchina/moto, contribuiscono, in parte, a migliorare le misure di sicurezza (innovazione tecnologica) che poi noi potremo riusare sulle nostre macchine o moto (vedi caschi, abbigliamento per moto, etc). Che innovazione tecnologica può nascere dal calcio? Forse i walkie-talkie che vengono usati per comunicare dall’arbitro con i guardalinee?
  • Qualcuno potrebbe dire che la quantità di soldi che guadagnano è una specie di assicurazione dato che i calciatori finiscono di lavorare intorno ai 30 anni, e poi la loro carriera è finita. Due repliche: innanzitutto i soldi che percepiscono sono più che sufficienti per vivere di rendita a partire dai 30 anni, e in secondo luogo molti calciatori poi si trovano comunque un impiego da allenatore, preparatore atletico, … e quindi rimangono nel giro d’affari per altri anni! E noi persone “normali” dobbiamo lavorare 40 anni per arrivare alla pensione
  • La copertura mediatica del calcio rispetto agli altri eventi: avete mai provato ad andare sulla home page della Gazzetta e visualizzare quanto spazio è riservato alle notizie riguardanti il calcio? E quanto quello relativo agli altri sport? Ma non soltanto sulla Gazzetta gli altri sport ricevono lo stesso trattamento. Basta guardare i programmi televisivi riguardanti, appunto, “LO SPORT”. 80% sono servizi sul calcio; 20% sono dedicati agli altri sport. Forse gli altri sport sono meno nobili (! ditelo a quelli che praticano fioretto…)? O forse gli altri sport non hanno lo stesso giro d’affari del calcio quindi è comodo non parlarne?
  • Tutti questi fattori (strapagati, festaioli, cavalieri della Repubblica, copertura mediatica) contribuiscono a creare un’immagine SBAGLIATA dei calciatori, soprattutto nei più giovani. Mentre in passato si chiedeva “Cosa vuoi fare da grande?” e le risposte erano variegate e coinvolgevano un periodo di crescita formativa e professionale, ora la maggior parte dei bambini punta a fare il “calciatore”. Perché? Perché il calciatore è ricco, esce con le veline, è un personaggio mediatico, è una persona che lancia le mode. È un vero peccato che la maggior parte dei calciatori non sappia coniugare un congiuntivo. OK, è vero che il calcio è uno sport che è facile da praticare, basta soltanto un pallone e una porta. E quindi rappresenta un meccanismo di aggregazione per i bambini. Su questo non c’è dubbio. Anche per il ciclismo basta soltanto una bicicletta.
  • I bambini crescono quindi con il mito del “calciatore”, sacrificando (probabilmente) altre attività in cui potrebbero essere più portati e che potrebbero costituire il loro futuro; si impegnano nel calcio, salvo poi scoprire che non faranno mai i calciatori professionisti

Tutto questo porta ad un circolo vizioso, per cui il calcio guadagna attraverso l’attenzione degli spettatori e questi ultimi influenzano altre persone a seguire il calcio, creando l’ideologia generale che i calciatori sono l’esempio da imitare e da raggiungere. È un’ideologia senza dubbio sbagliata, che si può combattere solo in un modo: smettendo di seguire il calcio. In questo modo ci sarebbe meno pubblicità, meno investimenti nel mondo del calcio, meno soldi per retribuire i calciatori

Se sei arrivato fino a qui a leggere, bene! Avrai probabilmente uno di questi prevedibili commenti:

  • Sei solo un invidioso! Molto probabile! Ma devi comunque convenire che quello che ho scritto è senza ombra di dubbio vero e soprattutto più che condivisibile.
  • Ma a te cosa interessa dei calciatori, vivi la tua vita! Mi piace pensare che parlare e proporre soluzioni ai problemi della società moderna possa cambiarla
  • Vai a fare il calciatore! Se ci avrebbi potuto l’avessi sicuramente fatto! (ho un futuro da calciatore… :-))

7 thoughts on “Sul perché io detesti tanto il calcio”

  1. Ciao Michele ,

    allora ti rispondo “in breve” al tuo “articolo sui calciatori”.

    Premetto che a me NON è MAI e dico MAI piaciuto il calcio e mai mi piacerà, per diversi motivi che ora non sto a spiegarti , se no finisco nel 2040 :D.

    Paradossalmente , prediligo la “Box” , che è uno sport “molto più nobile a mio avviso”.

    ………. Detto questo:

    Il Discorso: “$$ Soldi $$ = Calcio” è MOLTO semplice.

    E’ vero , Diversi Calciatori guadagnano MOLTI soldi se non milioni di euro. Maaaa domanda:

    -> “Quali e quanti Calciatori guadagnano quelle cifre che dici tu?”

    Te lo dico io POCHISSIMI , li puoi contare sulle dita di una mano!
    Secondi te , guadagnano quelli di:

    • Serie A?
    • Serie B?
    • Serie C?

    Penso ti sei dato già la risposta da solo: • SERIE A!
    Le altre 2 categorie , NON sopravvivono.

    Quindi non è che nel “calcio” girano MOLTI soldi. Dipende in quale “categoria di CALCIO” girano i soldi.

    E’ come dire:

    -> “Tutti gli attori del cinema italiano , americano (hollywood) sono milionari?” No!

    Guadagnano SOLAMENTE gli attori di Serie A. La maggior parte degli attori purtroppo NON guadagna.

    Non è che tutti sono Boldi, Checco Zalone , Stallone , o Schwarzenegger.

    La maggior parte delle persone in QUALUNQUE PROFESSIONE tu li metta, NON avrà MAI il successo. Perchè devi diventare “letteramente” un malato “mentale” , per il tuo lavoro.

    Ti svegli alla mattina che pensi solo al calcio , vai a giocare che pensi al calcio , non puoi nemmeno fare sesso , per via del calcio.
    La tua TESTA è sempre orientata sul TUO lavoro (24h su 24).

    Ci vuole un certo “tipo di mentalità” che è “difficile” da digerire per la maggior parte delle persone.

    Se io ti dovessi dire:

    “Michele tu per fare (Esempio) l’operaio , ti pago 2 milioni di euro NETTI l’anno” (tu mi dici) : SIIII VA BENE MARCO!”

    Ok! Adesso ti dico: Sei disposto a:

    • “Vivere per lavorare?”
    • “Non avere quasi più rapporti sessuali con la tua partner?”
    • “Non vedere quasi mai tuoi amici?”
    • “Avere una Lamborghini che puoi usare pochissimo se non mai?”

    ……. Insomma PAGARE il prezzo per ottenere un risultato?

    Se la risposta , come immagino (in questo caso) sia: NO!

    Allora tu NON vuoi il successo. Tu vuoi solamente GLI EFFETTI POSITIVI del successo (Soldi , Macchine , Donne , Cene) , ma SENZA pagarne il prezzo.

    …… Per avere successo , devi RINUNCIARE a qualcosa prima. La maggior parte delle persone , questo NON vuole farlo.

    ….. Vuole “tutto e subito” , perchè sono nella mentalità del:

    • “Eh ma si vive una volta sola”

    Si ok! Ma poi , non ti lamentare che non hai più soldi , perchè te li sei sperperati prima in sciocchezze e non li hai saputi gestire.

    Per esempio che a me piace la box:

    -> “Quanti sono diventati “ricchi” e “famosi” come Mohamed Alì o Mike Tyson?”
    -> “O “famosi e ricchi” come Yuri Cechi negli anelli?”
    -> “O Arnold Schwarzenegger , nel culturismo?”

    Te lo dico io: 1 su 100 (Quando va bene).
    Per il discorso che ti ho detto prima. VIVERE PER:

    • Il Calcio
    • (lavorare)
    • Gli anelli
    • La Box

    La maggioranza delle persone , MOLLEREBBE nel giro di una nanosecondo.
    Che sia:

    -> Il Calcio
    -> L’Attore
    -> Il Broker (che investe in Borsa)
    -> L’Avvocato anche (Vedesi Ghedini o Taormina) con Berlusconi
    -> Aziende
    -> Collaboratori dipendenti

    In tutto questo , c’è il:

    -> 1%
    -> 4%
    -> 15%
    -> 80% (60% / 20%)

    Il Top 1% , che è il livello più alto della PIRAMIDE , il più Ricco , guadagna dai 30000$ in su (se si trova in America) di PROFITTO NETTO (non fatturato) quindi soldi puliti che ti rimangono in tasca….

    ….. Mentre in Italia , il top 1% guadagna sui 10/15000€ al Mese di sempre di profitto netto.

    Il 4% è Benestante , il 15% Sopravvive , mentre il restante 80% è nella “povertà”.

    Quello che tu puoi fare , è SPOSTARTI all’interno di quella piramide li.
    Il fatto che in ogni categoria ci siano quelli che “guadagnano troppo” come dici tu….

    ….. DIPENDE DAL VALORE che dai al mercato…

    Ti faccio un esempio banale:

    • “Un insegnante che fa un lavoro che è importantissimo (cioè quello di far crescere dei bambini) viene pagato poco rispetto ad un calciatore di SERIE A perchè?”

    Perchè l’insegnante impatta su 20 persone ed il calciatore impatta su milioni di PERSONE (sponsor , biglietti) e via dicendo.

    Quindi noi NON veniamo pagati per quello che facciamo , ma per IL VALORE che diamo al mercato.

    Purtroppo (e dico purtroppo , perchè anche a me dispiace) , ci sono dei settori dove quel “valore” non si esprime più.

    Perchè ad esempio PRODURRE costa meno nei paesi dell’est, produrre costa meno in altri posti ecc.

    Tu guarda anche Apple. Quanti “Invasati” comprano quel cellulare li?
    Ed Apple è ricchissima!

    Semplicemente:

    • “il Calcio”
    • “Apple”
    • “La chiesa”
    • “Scientelogy”
    • “Politica”
    • “Attori di livello”

    Hanno creato , “Una setta” (con dei fan/fedeli/consumatori) , che sono disposti a tornare a “venerare” il loro leader. E questo principalmente è una delle “tecniche di marketing” AMERICANE , per vendere i propri prodotti:

    • “Manipolare il Comportamento umano , affinchè acquisti”.

    Insomma: “sentirsi parte di un gruppo , far vedere agli altri” , questa forma di “comportamento” per le persone è MOLTO FORTE.

    Tu prova a dire:

    • “Apple non ti piace” (eh ma sei invidioso)
    • “Bmw non mi piace” (eh ma sei invidioso)
    • “Il Calcio non mi piace” (eh ma sei invidioso)
    • “Schwarzenneger non mi piace” (eh ma sei invidioso)

    Nelle sette funziona cosi! Chi non la pensa come te , viene ALLONTANATO (o tacciato di invidia). Ed è leve “emotive” su cui si fonda il sistema:

    “L’ego” e “l’invidia” , sono le 2 LEVE principale che muovono le “persone” (ed in generale) il COMMERCIO.

    Ma la cosa più pericolosa è che l’essere umano , che fondamentalmente è uno sciocco, ha sempre avuto questo BRUTTO VIZIO:

    ==================

    DISPREZZARE CHI HA DI MENO ed INVIDIARE CHI HA DI PIU!

    E pur di non sentirti più disprezzato , tendi ad andare con i tuoi amici a quelle partite , o ad INDEBITARTI per comprare il cellulare nuovo ecc..

    Perchè ci scommetto che se da domani ti dicessero:

    “Cavoli Michele come ti invidio , anchio vorrei fare (esempio) l’operaio , avere la fiat scassata ecc..”

    Vedi che il “calcio” , “la bella macchina” , la “bella donna” , NON fregherebbe una mazza a nessuno te lo dico io.

    E’ sempre un problema di APPREZZAMENTO, AMMIRAZIONE , STIMA , CONFERMA.

    Le “persone” comprano quelle emozioni li! (non oggetti o relazioni).

  2. A me piace molto giocare a calcio, ma solo giocare e guardare la finale dei mondiali come guardo le olimpiadi e altri grossi eventi sportivi. Credo che tutto quello che hai detto sia vero e trovo ingiusto che i calciatori siano pagati cosi tanto quando altra gente ben più meritevole non prende 1/400 del loro stipendio. Oppure quando i soldi potrebbero essere usati per aiutare tante persone che ne hanno bisogno.

    Comunque il calcio è uno sport bellissimo e divertentissimo da giocare.

  3. Lungi d ame voler difendere il calcio, ma secondo me bisogna dividere 3 questioni:

    la questione sportiva: il gioco in se a me non appassiona, nulla a che vedere con la complessità tecnica della pallacanestro, con la sofferenza del ciclismo, la tenacia e la grinta del rugby, ecc ecc. ma qui proprio è scelta di ognuno. Se a qualcuno piace vedere simulazioni e scenate ad ogni contatto, spettacolo zero per il 90% del tempo ed esaltarsi per 5 minuti di highlights su 90 di partita, contento lui…

    la questione “morale”: gli zoticoni/ignorantoni/violenti esistono ovunque. non credo sia colpa del calcio. se non ci fosse quello, troverebbero altre vie di sfogo per la loro ottusità e aggresività. ma questa valvola di sfogo guardacaso è pure tollerata se non indirettamente incoraggiata dal sistema (sia mai che qualcuno inizi a menare le mani per cose ben più serie e ben più pericolose che delle zuffe tra tifoserie avverse), quindi… alè.

    in ultimo, la questione economica: qui secondo me sbagli molto. Il “merito” come lo intendi tu, non esiste. Il “merito” oggi è solo ed esclusivamente uno: quanti soldi fai girare. In ogni campo. E da questo punto di vista, permettimi, i calciatori guadagnano forse troppo poco in relazione a quanto “muovono” in termini di introiti. In fondo, sono loro la “materia prima” che muove questo immenso mercato. I dirigenti, i tecnici, le segretarie, i magazzinieri, gli operai dello stadio… tutti questi lavorano di più dei calciatori? SI. CHI gli permette di avere quel lavoro e quella retribuzione? i calciatori stessi, tramite gli introiti pubblicitari e i biglietti. Da questo punto di vista, è (machetelodicoaffà…) molto più iniquo il sistema industriale, dove gli operai che effettivamente producono sono l’ultima ruota del carro e chi “dirige” prende gran parte degli introiti…

    Detto questo… ciao! e complimenti per il blog!

  4. Caro Michele, quoto il tuo post.
    Vorrei fare un’aggiunta alla tua analisi.
    Il cosidetto gioco del calcio, purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) è un fenomeno in fortissima e smisurata crescita nel mondo, ed è l’origine di un vergognoso e pericolossissimo imbarbarimento collettivo.
    Trasforma le persone (non tutte e non sempre, per fortuna) in animali mossi da istinti primordiali [credo possa anche digitare: <>].
    Ti faccio alcune citazioni sulla violenza nata dal calcio [le date degli eventi non li ricordo].
    Un gruppo di tifosi aggredì ed uccise Antonio DE FALCHI. Lo massacrarono con calci e pugni sulla testa.
    Appena fuori lo stadio un giovane con un coltello colpì a morte Vincenzo SPAGNOLO.
    Mi fermo subito qui, perchè la lista è troppo lunga.
    Qual’era la colpa di questi ragazzi ? Sostenere la propria squadra del cuore.
    Oggi abbiamo genitori senza figli, parenti senza fratelli, donne senza fidanzati e persone senza più amici.
    Scado nella retorica, me ne rendo conto.
    Ma si può morire per un evento sportivo ?
    La risposta più ovvia è “no”.
    La domanda rimane sempre.
    Il “no” non è sufficente.

  5. No, nessuno dei commenti che indichi, semmai i complimenti per aver inquadrato alcuni degli aspetti più vegognosi di questo che forse era uno sport, ma che adesso fa solo rima con massificazione, omologazione.
    Tutto si può levare all’italiota medio, qualsiasi imposizione è lecita, ma non si levi totti alla domenica.
    Panem et circenses.
    E hanno anche il coraggio di chiamarsi sportivi, quando il gesto più atletico che fanno è rubare il telecoomando alla moglie.
    Se c’è la Coppa – ce n’è sempre almeno una -, fino a notte fonda a in macchina col clacson e le trombette. Il lunedi a testa china in ufficio. Per quattro imbecilli che vivono da nababbi e a cui non frega nulla di loro.
    Triste quella società che non conosce autodeterminazione e non ha coscienza della nebbia mentale che viene propinata a botte di milioni.

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